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La leggenda della doppia B: Perché Bitcoin non può essere paragonata ad una bolla speculativa


Aurora Caporossi - Autrice dell'articolo

Se per il Ministro dello Sviluppo Economico Russo, Bitcoin è una “bolla di sapone”, per l’economista Nouriel Roubini “le criptovalute sono la madre e il padre di tutte le bolle”.


Il binomio bitcoin-bubble non è certamente nuovo nel mondo delle crypto. Già Paul Krugman, Jamie Dimon e Warren Buffett hanno spesso descritto Bitcoin come una “bolla”, in particolare perché il prezzo di BTC/USD è sceso da quasi $20.000 nel dicembre 2017 a circa $4000 nel corso degli anni successivi, senza considerare gli “up and down” cui il mercato degli asset digitali è sottoposto.


Spicca tra tutte le opinioni, che dipingono Bitcoin come un Giano bifronte, quella di Saifedean Ammous, economista di Bitcoin e autore di The Bitcoin Standard.


Si premetta che con il termine bolla speculativa si identifica una particolare fase del mercato in cui si assiste ad un aumento considerevole e ingiustificato dei prezzi che ha tra le cause un incremento considerevole della domanda in un breve lasso di tempo.


Per Ammous, “Bitcoin è un animale completamente nuovo, diverso da tutti prima di lui“. Per meglio comprendere, per l’economista è come se si confrontassero mele e arance. Il tasso e la scala delle valutazioni è un fattore che rende Bitcoin differente dalla bolla immobiliare del 2008, ad esempio, quando i prezzi delle case sono triplicati in due decenni, e poi hanno perso circa il 40% in pochi anni.


Ammous afferma che: “Bitcoin non è solo incomparabile con le bolle del passato, ma la sua rapida ascesa è anche di difficile previsione per le aziende e gli innovatori di maggior successo. Per quanto posso dire, nulla è mai aumentato tanto velocemente quanto Bitcoin”.


Nota la comparazione tra Bitcoin e la bolla dei tulipani, che nel Seicento provocò la prima grande crisi finanziaria.


Tra il 1634-1637, la borghesia del Seicento riscontrava nelle varietà meno comuni dei tulipani una vera e propria merce di lusso, un vezzo irrinunciabile che poteva comportare spese enormi, come la vendita di una casa. La “follia” per questo mercato portò il Semper Augustus, una delle specie più ricercate, da una quotazione di 1.000 fiorini a oltre 3.000 fiorini. Nel 1637 sfondò quota 6.000 fiorini.


La bolla dei tulipani si innescò partendo dalla considerazione che i bulbi erano un investimento solido perché erano un concentrato di fiori futuri. Gli acquirenti pagavano subito un acconto del prezzo finale e poi davano il saldo alla consegna dei bulbo fioriti. I prezzi iniziarono a salire. Entrò in gioco la speculazione: si cominciò ad acquistare i bulbi con consegna futura solo per far crescere i prezzi.


La bolla preferita dagli olandesi durò per poco più di 2 anni il prezzo si è apprezzato di circa 60 volte, “per poi crollare al di sotto del prezzo originale “, spiega Ammous.


Inoltre, mentre Bitcoin è il primo denaro neutro al mondo, senza confini, decentralizzato, che consente a chiunque di inviare milioni per pochi centesimi, l’altro è un fiore.


Il segreto di Bitcoin è proprio nel suo protocollo. Il numero di emissione è stato già quantificato da Nakamoto: l’offerta di BTC è programmata per crescere ad un tasso predeterminato, fino a 20.999.970 nel 2136.


Bitcoin è unico nel suo genere e non si può paragonare a bolle speculative del passato. Il codice di Bitcoin è come un’opera d’arte. Prima o poi riusciremo a capirlo. Quindi, Bitcoin non si comporta come un asset tradizionale.

Un asset digitale, come bitcoin, risponde alle sole richieste del mercato: domanda indeterminata e offerta definita.



Nonostante l’opposizione di alcuni economisti, Bitcoin risulta essere la criptovaluta preferita dagli utenti con un totale del 46,7% di preferenze, secondo il rapporto del Value Market di Aprile 2019.

La valuta di Nakamoto è nata per minimizzare al massimo la necessità di riporre fiducia verso terze parti e per creare, nel mondo digitale, un’esperienza di moneta fisica che non sia controllata da enti centrali.


Aurora Caporossi è una partecipante della prima edizione del Master Lab in Blockchain Technology Management della Blockchain Management School.


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